Questa volta è stato impegnativo, più di un pollo ripieno o dei macaron o altro. Forse la per la sfida più impegnativa fra quelle proposte da MTChallenge . Forse perchè non è una ricetta, quella della sfida 65, proposta da Marina nelle mie corde in questo periodo.
Forse per le diverse cotture, le diverse preparazioni, le diverse tecniche. Come spesso accade non sono soddisfatta del risultato. Lo avevo immaginato differente, di quel che poi per diversi motivi, non ultimo aver perso durante il tragitto tra supermercato e casa il nero di seppia che avevo preventivato di utilizzare nella salsa, è risultato.
Il sartù secondo me è una di quelle preparazioni che inizi il giorno prima per mangiarlo il giorno della festa. Una grande festa. Un appuntamento importante e familiare, di quelli che raccogli intorno alla tavola tutti i parenti, quelli che non vedi mai e quelli che arrivano da lontano il giorno prima. Quando le polpette le fai tutte insieme, e nel frattempo ti racconti riprendendo il filo dell’ultimo incontro.
Come se non ci fosse stata mai l’assenza. Allora la fatica non la senti. Anzi è un piacere.
E quei momenti, quelle situazioni vissute da piccola e forse in una parte della mia vita da grande, adesso sono impossibili. Per me. Non nella mia cucina di un condominio milanese. Ma non è il luogo quanto il contesto attuale. Inoltre son convinta che sia un’esperienza di genere e mi dispiaccio di non poterla, o meglio di non averla potuta passare ai miei figli entrambi maschi.
Eccomi quindi di fronte al mio solitario Sartù con cui mi troverò a convivere per almeno una settimana vista le dimensioni, perchè già che si fa non si può fare piccoli. Perchè anche piccolo, per via del fatto che deve fare da contenitore, sarà sempre grande.
alessandra
lascia che si sposino, i tuoi figli maschi- e poi vedrai le nuore, a chiederti lumi.. perche’ quella che sembra indifferenza per riti importanti poi si trasforma nella necessita’ di ricrearli, una volta nella loro casa. Mio marito e’ tutto un ricordare le ricette di sua nonna e della prozia, nella reinterpretazione di sua mamma. E per fortuna io ho avuto una mamma che, su queste cose, ha sempre incarnato il piu’ tradizionale degli spiriti, insegnandoci l’importanza dei preparativi e la gioia di una famiglia riunita di fronte a un piatto importante. Perche’ diciamocelo, la felicita’ non e’ la stessa, se la scelta e’ fra due verdure lesse e un sartu’. Specie se ricco, gustoso e godurioso come il tuo. Bravissima!
gaia
Davvero un gran lavorone, compreso il progetto a colori di quello che avevi in mente.. Capita spesso di non riuscire a realizzare le cose esattamente come erano state ideate, ma la bravura è anche nell’affrontare gli imprevisti .. vedi te cosa hai realizzato!
brava!
lisa
bellissimo complimenti, splendidi abbinamenti
Marina
Io penso che tutto quello che facciamo per i nostri figli, se fatto con sincerità e naturalezza e sopratutto senza farlo pesare, resta impresso nella loro mente, depositato, creandoli e guidandoli nelle loro scelte. Io ho una femmina, sono cresciuta in una famiglia prevalentemente di donne e sono circondata da donne che è ovviamente altra cosa e certe cose in mia figlia che di anni ne ha 20 inizio a riconoscere e mi fa piacere. I maschi sono diversi e tu lo sai